Che cos’è l’endometriosi
L’endometriosi è una patologia invalidante cronica che si verifica quando nei genitali femminili (vagina, ovaie, tube di Falloppio) e nel peritoneo pelvico è presente l’endometrio.
Il tessuto endometriale è una mucosa che riveste la parete interna dell’utero e si sfalda durante il ciclo mestruale.
Questo tessuto, quando si trova al di fuori della sua sede, determina l’endometriosi.
L’impianto anomalo di questo tessuto può portare alla comparsa di aderenze e tessuto cicatriziale che, se non curato in modo adeguato, può portare all’infertilità, dolori talora anche molto intensi durante il periodo del ciclo mestruale.
Nelle localizzazioni peritoneali si possono verificare anche complicazioni estese all’apparato digerente
In questo articolo andremo a vedere cause, sintomi e trattamento dell’endometriosi.
Statistiche dell’endometriosi
Secondo il Ministero della Salute, in Italia il 10-15 % delle donne in età riproduttiva soffre di endometriosi, e interessa circa il 30-50% delle donne non fertili o che hanno problemi a concepire.
Sono almeno 3 milioni le donne a cui è stata diagnosticata questa patologia in Italia.
Si stima che l’endometriosi colpisca circa il 10% delle donne in età riproduttiva nel mondo.
[Fonte: The Lancet]

Sintomi dell’endometriosi
I sintomi che possono presentarsi a causa dell’endometriosi sono molto generici, il che a volte rende difficile la diagnosi di questa patologia.
Quando è sintomatica, questa condizione causa, nella maggioranza dei casi:
- dolore pelvico durante il ciclo mestruale;
Sono stati riscontrati, in misura ridotta, anche sintomi quali:
- dolore durante i rapporti sessuali;
- mestruazioni abbondanti;
- dolore pelvico cronico;
- difficoltà a rimanere incinta;
- perdite di sangue tra un ciclo e l’altro.
- dolore durante la defecazione.
Fattori di rischio dell’endometriosi
Come vedremo più avanti non sono note le cause specifiche di questa malattia, ma ci sono alcuni fattori di rischio che potrebbero aumentare le possibilità di comparsa di questa condizione:
- ciclo mestruale breve (quindi inferiore ai 27 giorni);
- mestruazioni lunghe (quindi superiori ai 7 giorni);
- non avere mai partorito;
- consumo elevato di alcool;
- presenza di anomalie riguardanti l’utero;
- quantità elevata di estrogeni

Cause dell’endometriosi
Le cause dell’endometriosi non sono ancora molto chiare, ma esistono delle teorie che potrebbero spiegare l’insorgenza di questa malattia:
Teoria della “mestruazione retrograda”
Secondo questa teoria, durante le mestruazioni piccole parti di tessuto endometriale si muovono in senso contrario attraverso le tube di Falloppio.
Questo movimento inverso provoca quindi l’impianto di queste cellule al di fuori della cavità uterina.
Teoria ormonale
Questa teoria si concentra sul ruolo e sull’attività degli estrogeni. Secondo questa teoria infatti gli estrogeni, durante l’età della pubertà, indurrebbero la trasformazione in cellule endometriali di alcune cellule che avrebbero dovuto avere un’altra funzione.
Questo raro processo causerebbe quindi un aumento di cellule endometriali al di fuori dell’utero.
(raro)
Teoria genetica
Questa teoria reputa la predisposizione genetica una delle possibili cause della comparsa dell’endometriosi.
E’ stato infatti osservato che molte donne che soffrono di endometriosi hanno una parente di primo grado affetta dalla stessa malattia.
Teoria congenita
La teoria congenita è la teoria secondo la quale l’endometriosi è una patologia che si ha fin dalla nascita.
Teoria post-chirurgica
Secondo la teoria post-chirurgica, l’endometriosi avrebbe più possibilità di svilupparsi in seguito a un’operazione chirurgica, come il raschiamento, oppure un parto cesareo.
Trattamento dell’endometriosi
L’endometriosi è una malattia difficile da diagnosticare perché i sintomi sono molto simili a quelli di altre patologie come la sindrome dell’intestino irritabile, la malattia infiammatoria pelvica e le cisti ovariche non endometriosiche.
Diagnosi di endometriosi
Essendo una malattia che provoca dei disturbi molto generici, come ad esempio il dolore pelvico, non è facile riuscire a diagnosticarla. E’ quindi molto importante non sottovalutare i sintomi e contattare il ginecologo in caso di presenza di questi ultimi.
Basti pensare che in media passano circa 7 anni tra l’inizio dei sintomi dell’endometriosi e la sua diagnosi.
[Fonte: Endometriosis Foundation of America]
Ma quali sono gli esami che permettono un’indagine approfondita e una maggiore possibilità di diagnosticarla?
Visita con il ginecologo
E’ fondamentale la visita con il ginecologo, perché grazie all’anamnesi del paziente può già avere le idee più chiare sulla sospetta presenza di endometriosi.
Ecografia transvaginale
La sola visita obiettiva con il ginecologo non è sufficiente a diagnosticare questa patologia, e quindi di solito si ricorre a un’ecografia transvaginale, un normale esame ecografico in cui si inserisce una sonda all’interno della vagina per osservare dettagliatamente gli organi pelvici.

Risonanza magnetica
Dopo aver effettuato la visita con il ginecologo, e in base ai risultati che sono emersi può rendersi necessario fare una risonanza magnetica della pelvi per stabilire la definitiva presenza di endometriosi.
Laparoscopia
La laparoscopia è un intervento chirurgico mini invasivo che si esegue per confermare la presenza dell’endometriosi. E’ infatti una procedura chirurgica che permette consente l’osservazione degli impianti attraverso il laparoscopio (un piccolo tubo con una telecamera).
Questa tecnica viene utilizzata anche per il trattamento dell’endometriosi.
Trattamento dell’endometriosi
Per il trattamento dell’endometriosi non esiste ancora una cura definitiva, ma viene creata una terapia specializzata per ogni paziente in base al grado della sua malattia e alle sue condizioni, che può essere farmacologica o chirurgica.
E’ cruciale una diagnosi tempestiva, perché permette di mettere in atto un piano terapeutico più efficace per non far progredire eccessivamente la malattia.
La terapia farmacologica
La terapia farmacologica, che è quella preferibile, consiste nell’assunzione di farmaci che provocano la amenorrea, ovvero l’assenza di mestruazioni, e quindi vanno a sopprimere il ciclo mestruale.
La terapia chirurgica
Questa terapia è indicata quando la paziente non risponde alla precedente terapia farmacologica, oppure quando la paziente ha intenzione di intraprendere una gravidanza (visto che con la precedente terapia questo non è possibile).
Questa procedura consiste nell’ asportazione del tessuto endometriale e di eventuali cisti, e di solito viene eseguito in modalità laparoscopica, quindi non invasiva.
Con l’avvento di nuove tecnologie molte volte, se la situazione lo permette, si può ricorrere all’utilizzo del laser CO2, che consente di vaporizzare il tessuto endometriale senza dover ricorrere alla chirurgia.
In questo articolo abbiamo visto che il 10% di donne in età fertile in tutto il mondo soffrono di endometriosi, una malattia cronica e molto spesso invalidante che può condizionare la vita delle persone.
Raccomandiamo di non sottovalutare mai i segnali che ci invia il nostro corpo e di prenotare subito una visita con un ginecologo in presenza di cambiamenti e dolori.
Il Centro Medico Arenzano è a tua disposizione: chiamaci per fissare un appuntamento con i nostri ginecologi o per informazioni.